Mercoledì 14 Dicembre
19: Aperitivo – 21: Incontro
con
Khalil S. Shaheen
(Responsabile dell’unità economica e sociale del PCHR)
Mohammed El Zaheem
(Volontario del PCHR e attivista del progetto “Barca Oliva”)
La Striscia di Gaza e la Palestina intera vengono solitamente definite come il laboratorio a cielo aperto dell’industria bellica israeliana e dei suoi alleati mondiali.
Spesso si parla della popolazione palestinese solo come di vittime: dei raid che periodicamente colpiscono Gaza o più in generale del progetto coloniale israeliano che occupa militarmente la terra palestinese in West Bank, mantenendo un’ intera popolazione schiava delle concessioni d’Israele e dell’elemosina della comunità internazionale.
Ben lungi da quest’approccio vittimista, funzionale a cristallizzare l’oppressione e normalizzare l’occupazione, vogliamo proporre in questo incontro un’altra forma di narrazione: vogliamo parlare della dignità e della tenacia di una popolazione che resiste, in diverse forme, nel quotidiano.
Coltivare la terra sotto i colpi dell’esercito occupante; uscire in barca per pescare quando delle motovedette sono pronte a bersagliarti; rispondere agli attacchi dei coloni armati; lottare contro la segregazione razziale ed il muro dell’apartheid; respingere le diverse forme di oppressione, interne ed esterne alla Palestina, per autodeterminare la propria esistenza; stringere relazioni politiche vere con la solidarietà internazionale sono solo alcune delle forme di r/esistenza messe in atto ogni giorno dagli uomini e dalle donne palestinesi.
Di tutto questo parleremo con Khalil S. Shaheen e Mohammed El Zaheem.
Il dibattito sarà arricchito con contributi video.
Il Palestnian Centre for Human Rights (www.pchrgaza.org) è un’organizzazione non governativa che lavora sul territorio per fornire alla popolazione palestinese strumenti finalizzati alla conquista di autodeterminazione ed indipendenza.
La barca “Oliva” (http://www.cpsgaza.org/) è l’imbarcazione che, con l’appoggio della solidarietà internazionale, segue le giornate in mare dei pescatori di Gaza per documentare le violenze e gli attacchi delle motovedette israeliane.