Apertivo, Expo e DjSet
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– 03/03/2010
Presentazione di Anomalia n.1
Martedì 23 Febbraio
in occasione dell’uscita del numero 1 della "non rivista" ANOMALIA
CUA Bologna – Cantiere Dams – B.U.M. e Dans la rue
vi propongono:
ore 18.30 Aperitivo
expo artistiche a cura di
Cantiere Dams & BUM
dj set e produzioni artistiche a cura di BUM soundfactory
fino a mezzanotte
ore 21.00 Presentazione e distribuzione del numero 1 di Anomalia
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– 22/02/2010
ClanDEADstini – INIZIATIVA RIMANDATA
Mercoledì 17 Febbraio ore 21 --- INIZIATIVA RIMANDATA!!!
Presentazione del video "ClanDEADstini" con gli autori di FartFilm
Il nuovo corto fartfilm "ClanDeadStini"..uno zombie mockumentary" con sfumature splatter/gore, dell’immancabile umorismo e n pizzico di critica sociale.
http://www.youtube.com/watch?v=yjtgHGuvSiA
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– 15/02/2010
La resistenza nascosta
Mercoledì 10 Febbraio
ORE 19 APERITIVO
ORE 21: Presentazione del video "La Resistenza nascosta"
Viaggio nella nuova scena musicale di Sarajevo
Sarà presente l’autore Andrea "Paco" Mariani, di Smk VideoFactory
Sarajevo 2008. Dieci storie, a cavallo tra il glorioso passato della New Wave jugoslava e la nuova scena musicale emersa da qualche anno. Una scena vivace, un affresco di generi musicali diversi, no spaccato di diversi tipi di opposizione all’anticultura e al trash arrivati nel paese durante gli anni ’90. Frammenti nascosti, frammenti isibili, di un fenomeno in divenire, una forma di resistenza culturale che sta attraversando oggi tutta la Bosnia Erzegovina.
IL TRAILER
http://www.youtube.com/watch?v=j_DAHWfLHuc
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– 09/02/2010
Non è tempo per eroi
Venerdì 12 Febbraio
ORE 19 APERITIVO
ORE 21 presentazione del romanzo "Non è tempo per eroi" con l’autore Daniele Cerrai
Un Romanzo pulp proletario
ORE 19 APERITIVO
ORE 21 presentazione del romanzo "Non è tempo per eroi" con l’autore Daniele Cerrai
Un Romanzo pulp proletario
Competizione globale.
Crisi permanente.
Riassetti aziendali.
Come fa chi è cresciuto e vissuto all’insegna della vecchia, sana eticaproletaria ad adeguarsi alla nuova dimensione che ci è piovuta addosso?
In una città di mare mai nominata – che potrebbe essere la Amburgo di Thomas Mann (Ballinstadt, il "porto dei sogni") o la Liverpool di Chris Bernard (e del suo film Lettera a Breznev),ma che in realtà è la nostra Livorno – quattro operai vengonolicenziati a causa di un piano di riordino dell’area portuale. Le lorovite finiscono intrecciate, per strani dritti e rovesci del destino, aquelle di un pugile-campione e di un milionario russo.
Le contraddizioni però sono destinate a esplodere, due anni dopo, nel giorno di un grande evento sportivo e mondano, vetrina eccellente per il nuovo, spregiudicato turismo d’assalto.
Le conseguenze saranno devastanti.
Divertente, cinico, graffiante, Non è tempo di eroi è un cocktail beat-proletario, con incursioni nel pulp della nera italiana.
L’AUTORE: DANIELE CERRAI – Livornese,precario. È nato da babbo operaio e mamma casalinga nell’anno 1977, trala morte di Elvis e i carri armati nelle piazze di Bologna. Fin qui hapubblicato due lettere di protesta per multe ricevute su un quotidianolocale e qualche scritta sui muri. Non è tempo di eroi può quindi essere considerata la sua opera prima.
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– 09/02/2010
“Defcon X”: il libro della Compagnia Fantasma
Giovedì 4 Febbraio
alle 18 aperitivo
alle 20: Presentazione di"Defcon X": il libro della Compagnia Fantasma
Gli autori, Andrea Giovannucci e Daniele Bergonzi della Compagnia Fantasma si esibiranno in un reading di brani tratti dal romanzo
Recensione a cura di InfoFreeFlow
A Bologna la Compagnia Fantasma è la cultura con
la C maiuscola.
Si troverebbe a proprio agio calcando il
palcoscenico del teatro comunale o il selciato di una piazza occupata. Il risultato sarebbe in ogni caso lo
stesso: tagliando l’aria con le parole che pronunciano, i ragazzi scolpirebbero lo spazio intorno a loro costruendo un cantuccio
narrativo che non vorresti lasciare neanche quando hanno finito e
tutti immancabilmente battono le mani implorando il bis.
Ambientato sulle strade e nelle case di
Bologna, Defcon X è il loro primo libro, un piccolo gioiellino denso
di significati nelle fluire delle sue 100 pagine.
La narrazione
prende spunto da un fatto realmente accaduto in Francia nel 2004,
quando tal Pierre investì un cittadino dopo averlo scambiato per
Osama Bin Laden. Un incipit il cui valore è racchiuso proprio
nell’ambivalenza dei suoi caratteri onirici e tremendamente reali
allo stesso tempo.
Quando nel giorno di Natale la
morte del padre travolge il protagonista (lo psichiatra criminale
Francesco Passini) qualcosa, "una minuscola ruota dentata",
smette di funzionare dentro di lui. Al contempo il ritrovamento di un
vecchio orologio, appartenuto a Paolo Rapetti (uno dei suoi primi
pazienti), fa esplodere una dopo l’altra paure e sentimenti antichi,
covati a lungo in un anfratto nascosto sotto il tappeto inerte di una
vita normale. Il tentativo di liberarsene e di restituirlo al
legittimo proprietario condurrà Francesco in un viaggio lungo il
quale, messa a nudo la fragilità di un’esistenza modesta passata ad
accontentarsi, prenderà corpo l’immagine di una città e di una
società dall’equilibrio spezzato.
Defcon X costruisce pezzo dopo pezzo
un’allegoria che narra il volto di una società il cui sorriso, a
prima vista solo un po’ sdentato, cela sotto mentite spoglie un ghigno caustico racchiuso nell’afasia di uno sguardo cupo e
privo di luce propria.
In un ambiente popolato da soggetti ed
elementi che appaiono progressivamente più ostili, la ricerca di Francesco si
inerpica in un quadro confuso incorniciato da un sottofondo di suoni metallici e taglienti o da un silenzio capace
di togliere il respiro, sinonimo di ansia ed incomunicabilità.
Luoghi asfissianti, isolati dal resto
del mondo o affollati da una vuota indifferenza segnano le alterne
vicende del giovane dottore atteso all’angolo da un destino ironico.
Come in un circolo vizioso, la ricerca del paranoico si trasformerà
in paranoia stessa, dando vita ad una sovrapposizione dei personaggi
(solo inizialmente inconscia) che rivela un amaro ossimoro: lo
psicologo criminale, l’autorità che decreta e giudica la follia
degli uomini, si ammalerà della sindrome datagli in cura, muovendo così i suoi passi sul filo di recondite angosce.
La morsa della paura lo stringerà alla
gola dove e quando meno se lo aspetterebbe: tanto in un caos che gli
palpita dentro come il traffico cittadino che lo circonda, quanto
nell’ordine asettico di mura bianche ed ordinate, così come nei
ricordi di un passato che emergendo impietoso sembra non lasciare
spiragli ad una prospettiva temporale futura che non sia eclissata
dall’ombra del panico.
Come una trota d’allevamento liberata
nell’impetuosità delle correnti di un fiume dopo essere stata
richiusa per troppo a lungo, Francesco si districa con sempre maggior
fatica in una sequela di rapporti umani che vanno implodendo tra
ipocrisia, diffidenza ed astio. Una nevrosi sociale che egli scopre
mietere migliaia di vittime: i loro stralci di vita affastellati, punteggiano un affresco
impressionista raffigurante un soggetto dai tratti grotteschi e disumanizzanti, scevro delle differenti
tonalità che un tempo ne caratterizzavano i colori, ormai rappresi nel grumo di un’unica limacciosa chiazza nera.
“Defcon X” concatenando una pluralità di
simbologie ed immagini intense, ha il
pregio di costruire un mosaico narrativo capace di far emergere il
significato dei diversi meccanismi che generano la paura e che grazie
ad essa forgiano uno strumento di controllo ed unificazione sociale.
Una delle più penetranti è quella delle prime pagine dei quotidiani, grondanti di artificiose emergenze
accostate alla pubblicità di farmaci ed ansiolitici: se da una parte
è forte il richiamo alla pubblicità semantica e personalizzata dei
motori di ricerca (e quindi al concetto di bisogno indotto ad esso
correlata) da un’altra viene evidenziato con forza come le nostre
paure ed angosce quotidiane, tracciate come input e variabili su un
grafico di produzione e proiezione dei profitti, siano le fondamenta
di remunerativi business.
A questo non si può non aggiungere il
senso di vulnerabilità ed impotenza provato da Francesco nei
sotterranei della questura, di fronte all’abuso di potere del
maresciallo di turno e dei suoi sottoposti: nel carnevale atroce che
ribalta il senso ed il valore dei rapporti sociali anche personaggi
come questi con la loro mediocre levatura possono interpretare un
ruolo meschino di micro-potere calandosi la maschera di
irreprensibili tutori dell’ordine.
Dunque la paura come meccanismo sociale
complesso, iniettata goccia a goccia con le più avanzate tecniche di
comunicazione e marketing; ma, perché no (concedeteci una
metafora dovuta ad una nostra deformazione professionale), anche la
paura come dispositivo open-source, alla cui costruzione tutti noi
partecipiamo aggiungendo il nostro pezzo di codice sorgente o prendendo
spunto da quello degli altri, per dare vita ad una morbosa community.
E allora quale via di fuga si può
tracciare per dare un altro finale a questa storia?
Come evadere da quel labirinto
costruito attorno a sentimenti cesellati in modo maniacale che,
schiacciati nella pressa di un’emergenza infinita, si impennano e si rincorrono
confusamente tenendoci fermi sullo sfondo?
Forse basta un gesto semplice come
quello di Francesco quando decide di non esserne più vittima e allo
scoccare dell’anno nuovo butta quel maledetto orologio in un
cestino.
Ci sembra di vederlo mentre le dita
della mano lo stringono forte stagliandosi sul cielo terso della
Bolognina, fra i palazzi del Pilastro o contro il profilo delle Due
Torri, prima di farlo sparire con gli altri
rifiuti una volta per sempre. Ci sembra di vederlo mentre il quadrante attraversato da
un raggio di sole si illumina di una luce diversa da quella dei neon di
un centro commerciale, una luce che non pensavamo più essere
possibile, mentre le lancette ricominciano a battere i minuti di un
futuro che pareva negato.
La Compagnia Fantasma è un link per
parlare con chi ci sta attorno e decidere insieme ed in autonomia che
cosa vogliamo dire. Se volete respirare aria nuova, se pensate che bisogna difendere la rete o che sia necessario riprendersi spazio in città, allora questo
libro fa per voi e non può mancare nella vostra libreria.
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– 24/01/2010
Non dimenticare la rabbia
Dans la rue…continua!
Venerdì 29 Gennaio ore 18.30 presentazione del libro:
"Non dimenticare la rabbia" con l’autore Marco Capoccetti Boccia e Andrea Scarabelli, scrittore e redattore di Agenzia X
Storie di stadio strada piazza
Sciarpe
nascoste, passo veloce, cinte alle mani. Nessuno di noi ha più di
vent’anni, di cui almeno due passati a fare scontri, allo stadio e
nelle strade. Siamo i migliori della nostra generazione. Non accettiamo
compromessi con nessuno. Né con la società, né con i capotifosi ormai
omologati. Siamo noi il futuro della curva.
Narrate come una
mitologia segreta, gridate dalla voce di un ultrà, scandite come slogan
di un corteo, queste pagine raccontano senza filtri storie furibonde,
fissate dall’urgenza del vissuto, con il linguaggio ruvido della
strada: scontri durissimi, utopie resistenti, ferite ancora aperte e
amori randagi.
Il protagonista, caparbio eroe romantico della
sconfitta, combatte corpo a corpo per difendere i suoi ideali dal
conformismo dilagante e dall’intolleranza virulenta che minaccia il
mondo che più ama: lo stadio, le periferie, le roccaforti dei ribelli.
Un
romanzo a finestre ricco d’azione e suspense, che spazia tra il centro
di Roma preso d’assalto, una Milano livida come una trappola mortale,
una trasferta in una Belfast in fiamme.
Marco Capoccetti Boccia è nato a Roma, dove vive e lavora. Non dimenticare la rabbia è il suo primo libro.
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– 23/01/2010
APERITIVO di presentazione di “ANOMALIA”
Mercoledì 16 Dicembre
dalle 18,30 aperitivo di presentazione e distribuzione della "non rivista" Anomalia
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– 14/12/2009
GUIDA VERA ALLA SOPRAVVIVENZA IN CALABRIA
Venerdi 11 Dicembre
presentazione del libro di Francesco Cirillo
- ore 19.00 aperitivo
- ore 21.00 dibattito con l’autore
GUIDA VERA ALLA SOPRAVVIVENZA IN CALABRIA
Un
libro vero, forte, coraggioso, così come lo è il suo autore Francesco
Cirillo che si è sempre distinto in battaglie, spesso anche solitarie a
difesa del proprio territorio. Nel libro Francesco Cirillo traccia un
quadro demoralizzante della Calabria anche se in alcune pagine si
esaltano, con il suo solito stile passionale, figure importanti e
dimenticate vissute o nate nella nostra regione. Il libro è un unico
viaggio, senza capitoli separatori, come un unico lungo racconto, fra i
paesaggi distrutti dalla stupidità dell’uomo, dall’ingordigia di
imprenditori legati alla ndrangheta, dalla ignoranza e spesso
corruzione di tanti sindaci che fanno della poltrona la propria casa
personale. Francesco Cirillo come al suo solito non guarda in faccia a
nessuno e dice le cose così come le vede e così come stanno realmente.
Da Tortora dove inizia il viaggio , Francesco Cirillo attraversa tutta
la Calabria, passando per tutto il tirreno cosentino, ed arrivando fino
a Riace, piccolo paesino della provincia di Reggio Calabria dove si
conclude il suo viaggio. Francesco Cirillo non nasconde nulla e senza
pietà dice la verità sui sindaci, le autorità che dovrebbero
controllare i territorio, i partiti silenti o ciarlieri a secondo di
chi governa in un determinato comune. Dalle sue pagine taglienti escono
fuori gli ecomostri del Tirreno cosentino, i porti inutili e
devastanti, i villaggi turistici, i finanziamenti pubblici buttati al
vento. Un libro davvero scomodo che quindi piacerà a pochi.
Descrizione
Francesco Cirillo è nato a Diamante nel 1950 dove vive, scrive e dipinge.
Militante no global ed ambientalista della prima ora si occupa da sempre di problematiche sociali legate alla sua terra. Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei Giornalisti della Calabria collabora con varie testate giornalistiche: opinionista su Cultura Calabrese, redattore del settimanale Mezzoeuro, direttore responsabile del giornale dell’Amministrazione Comunale di Diamante l’Olmo, direttore del periodico dei detenuti “L’evasione – idee in fuga”, redattore del Nuovo Diogene. Per la sua attività in campo ambientale ha ricevuto il Premio nazionale di Ecologia “Luigiano d’Oro 2005”.
Gestisce il sito www.sciroccorosso.org
e il blog http://scirocco.blog.tiscali.it
dove continua la sua lotta contro le mafie e le cementificazioni.
Ha scritto:
Sotto il cielo di Palmi Puntorosso – 1981
Sogno sotto un cielo di pietra – Puntorosso – 1984
Giuseppe – ed. La Mongolfiera – 1991
Sulla fronte un po’ d’acido – prefazione di Renato Curcio – Grisolia editore – 1991
’Ndranghetopoli gioco di società illegale – Cultura calabrese – 1991
Guida ai Murales di Diamante e Cirella – Tip. Ricca – 2000
Da Soverato a Soverato – Grisolia editore – 2001
I fiordalisi ed il grillo pensante – Cultura calabrese – 2003
Tutti gli edicolanti sono pazzi – Editur Calabria – 2004
Il frate ribelle controstoria di San Francesco di Paola – 2005
Ladro di storie – ed. Il Diogene – 2006
Storia di Diamante e Cirella – ed. Il Diogene 2007
Gli autonomi – ed. Derive ed Approdi – 2007
Noi sovversivi – ed. Melagrana – 2008
Per me una frittura di gamberi e calamari
video inchiesta sulla speculazione edilizia
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– 30/11/2009
LA MINISTRONZA
Mercoledì 9 Dicembre
Presentazione de "La Ministronza" di Alessio Spataro
- ore 18,30 aperitivo
- ore 21.00 – Presentazione del fumetto "La MINISTRONZA" GRRRzetic Editrice
con l’autore Alessio Spatore e Silvana Ghersetti (Grrrzetic editrice)
http://giorgiamecojoni.blogspot.com/
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– 30/11/2009